Abbiamo chiesto alla Chat GPT (quando circa un mese fa si poteva ancora fare) come evolverà il rapporto marketing procurement?
La risposta è stata chiara e univoca:
maggiore collaborazione ed integrazione.
L’AD di Optima, Mario Colleoni, era già convinto 25 anni fa quando è nata Optima. Al punto che il pay off di Optima è marketing friendly procurement partner. Oggi la Chat GPT ci dice che la collaborazione serve a massimizzare il valore dell’azienda.
Il valore, come sappiamo, è un frazione T/D (T=tempo; D=denaro) e, in termini di collaborazione marketing-procurement, alleggerire l’operatività e lasciare più tempo agli stakeholder per sviluppare la strategia migliora la soddisfazione dei collaboratori e i risultati di business.
Sempre la nostra C GPT sottolinea oggi le ragioni per cui questa business partnership stia diventando sempre più collaborativa:
Obiettivi condivisi: es. migliorare le performance e ottenere il miglior rapporto qualità-prezzo di beni e servizi strategici che, se condivisi, guidano le funzioni verso un obiettivo comune.
Scambio di informazioni: il marketing e il procurement possono condividere informazioni preziose tra loro. Es. il marketing sa quali prodotti e servizi sono necessari; il procurement conosce il mercato e i suoi trend, e i benchmark di riferimento.
Digitalizzazione come facilitatrice della relazione, grazie a piattaforme e sistemi condivisi, all’aumento dell’automazione e della riduzione del risk management.
Competizione più intensa: la competizione tra aziende sta diventando sempre più sofisticata ed elevata. Nella collaborazione virtuosa tra marketing e procurement si mettono a fattor comune le competenze, massimizzando il risultato e aumentando il vantaggio competitivo.
Ci sono diversi casi oggi nelle aziende a sostegno di quanto la chat ci invita sempre più a fare.
Abbiamo fatto alcune domande a Cecilia Paparella, Head of Procurement & Media Supply Chain di Editoriale Domus, ex Procurement Sourcing Partner per la multinazionale farmaceutica Roche:
Ci sono diversi casi oggi nelle aziende a sostegno di quanto la chat ci invita sempre più a fare.
Abbiamo fatto alcune domande a Cecilia Paparella, Indirect Procurement Head Editoriale Domus, ex Indirect Procurement Head Roche farmaceutici:
Cosa significa concentrarsi sui risultati di marketing, lasciando che gli obiettivi di risparmio siano solo una naturale conseguenza?
Come si riducono le mail e la trafila di approvazioni che spesso rallentano i tempi?
Qual è la strategia per essere più efficaci, efficienti, agili e aderenti alle esigenze degli stakeholders interni di marketing?
Se sei interessato alle risposte e ad altri approfondimenti su questi argomenti non puoi mancare il 4 maggio al nostro prossimo evento: Make it fluid!
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